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Con "Utopia del giardino", Michele del Re ci conduce ai giardini ideali nel mondo verso la valle divina di Hunza, l'erta favolosa di Cintra, il contra-mundus di Monte Verità, e ci narra la fioritura di giardini talvolta iperreali, talvolta ridotti a quinte teatrali, nel cinema popolato di giardini; questo, sulla strada del giardino come utopia, come grande archetipo. Incontreremo alcuni giardini costruiti come percorsi, dal piccolo bosco-giardino delle Palómbole (work in progress mio e se volete, dei lettori), alla meraviglia che è la Scarzuola, per poi ritrovare i giardini nei sogni, e in ultimo il segreto archetipo delle nostre nostalgie, delle nostre speranze, della nostra attesa. E forse la conclusione ci riporterà a sentire il giardino come grande momento d'incontro tra noi e la dinamica del cosmo, di cui facciamo parte ora e sempre.